Trieste
- Liberty & Secession (VII) |
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Sopra
e a sinistra: Via Ugo Foscolo 20 - Palazzo Liberty progettato dall'Arch. Giovanni Maria Mosco nel 1905 |
Casa dei Meloni
del 1910 (Arch. Umberto Fonda) tra Via Ippolito Pindemonte e via dei Bonomo. La casa prende il nome dalle sfere in pietra somiglianti a dei meloni poste in cima. |
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Casa De Stabile del 1906 progettato dall'architetto Max Fabiani tra Via Belpoggio e Riva Grumola - Il signor Ernesto de Stabile affida il progetto Max Fabiani per la realizzazione di uno stabile quattro piani, pianoterra e cantine solo in minima parte destinato ad abitazioni. Il proprietario si riserva l’ultimo piano come abitazione padronale, (di cui il Fabiani cura personalmente anche gli arredi interni in stile secessionista), e destina il piano terra a caffé viennese . Il de Stabile fa specifica richiesta all’architetto anche della realizzazione sulla facciata di erker che gli permettano di godere del panorama del mare ma soprattutto di vedere tranquillamente da casa il suo yacht ormeggiato allo Yacht Club Adriaco. La facciata quindi presenta sull’angolo fra riva Grumula e via Belpoggio un erker piuttosto aggettante che viene a formare un torretta cilindrica, il bugnato rinascimentale che copre il pianterreno e ad altezze diverse il primo piano, sopra le finestre del secondo e del terzo piano campiture rettangolari decorate a stucco con motivo di fogliame, dal tetto scendono pluviali intesi come elementi decorativi tutti elementi tipici dell’architettura di Max Fabiani (da: http://itinerari.comune.trieste.it/)
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Via Alessandro Volta
12 |
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Via San Marco 49 |
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Nei primi mesi del 1987 ebbero inizio i lavori di
demolizione dello stabile, bloccati nel mese di marzo dal decreto di vincolo
della Soprintendenza. Seguirono due ricorsi al TAR del Friuli Venezia
Giulia da parte della società proprietaria dell'immobile, ma in
entrambi i casi venne sancita la validità del vincolo. Nel
luglio del 1988 la Soprintendenza di Trieste approvò un progetto
per la ristrutturazione dell'edificio che prevedeva il mantenimento dei
caratteri stilistici originari per le facciata esterne, mentre gli interni
vennero completamente modificati. L'anno successivo si iniziarono i lavori
di recupero di casa Schott, che attualmente comprende un magazzino, locali
d'affari e abitazioni. Nel decreto di vincolo della Soprintendenza si
evidenzia come l'edificio si contraddistingue per la preziosità
delle modanature e decorazioni di stile Liberty e per la qualità
del disegno architettonico. Ciò particolarmente riguarda i disegni
delle finestre e dei marcapiani, l'uso del bugnato e le balaustre delle
terrazze. Tutti elementi che risultano perfettamente equilibrati e in
sintonia con il gusto architettonico dell'epoca. (da: http://biblioteche.comune.trieste.it) |
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